Proposta confronto pubblico tra i candidati a sindaco di Catanzaro.

Stamattina alle 11,00 presso la Sala concerti del comune c’è stata la prima conferenza stampa della Rete delle Donne della città di Catanzaro. Presenti diversi giornalisti, ma anche Terry Boemi che ci ha intervistate per Telespazio Calabria. Abbiamo iniziato col dire “chi” siamo, “cosa” ci proponiamo,  e perchè abbiamo deciso di rivolgerci ai candidati a sindaco ed alle loro coalizioni, dovendo rilevare che: tra i ben cinque candidati neppure una è una donna e che nessuno dei candidati ha speso, fino ad ora, una sola parola rispetto a temi e problemi che possano riguardare direttamente la vita delle donne nella nostra città, e che come abbiamo già avuto modo di ribadire sono tanti.

La nostra proposta è quella di un confronto pubblico, con i candidati a sindaco o loro rappresentanti, fissato per mercoledi’  13 ore 17,oo presso la Sala concerti del comune :

“” La Rete delle Donne catanzaresi è costituita da donne che vivono nella città di Catanzaro e vogliono agire da protagoniste nel ripensamento urgente della cultura della città, di cui valore e dignità femminili devono essere tratto costitutivo. Siamo donne che vogliono valorizzare le donne.

La Rete delle Donne rivendica nuove modalità di ascolto, di cui questa città è carente, e si propone come soggetto politico che possa contribuire al cambiamento reale di Catanzaro. Puntiamo alla pluralità ed alla potenza del “fare rete” a partire dalle differenze di ciascuna che riguardino l’età, le origini geografiche, religiose, i percorsi ed i vissuti individuali, o le scelte di vita, ma soprattutto le parole con cui ogni donna si sente di definirla tale e la vuole fare sua.

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La Rete delle Donne catanzaresi intende porre all’attenzione della politica, delle istituzioni e dei candidati a sindaco alle prossime elezioni amministrative proposte ed idee volte a segnare il passo di un reale cambiamento della nostra società.

Le donne sono al margine nei luoghi del potere, sono vittime di violenza silenziosa, bloccate nel mondo del lavoro, divise nella scelta fra famiglia e realizzazione personale. Sono quasi sempre oggetto e merce, raramente viste come soggetto e mai come soggetto politico.

Le donne dopo le tante teorie studiate, analizzate, decodificate, hanno deciso che è giunto il momento della prassi, della costruzione di spazi e tempi pubblici che dovranno rispettare spazi e tempi privati.

E’ per questo che sottoponiamo a chi in questi giorni propone programmi e piattaforme per il governo delle città, alle coalizioni ed ai partiti politici, le nostre idee e richieste con lo scopo che vengano inserite nella agenda politica, come priorità.

Chiediamo innanzitutto che l’azione dei futuri governi cittadini si ispiri ad alcuni principi, senza i quali nessun gesto, nessuna azione avrà senso: il rispetto della dignità, della dell’immagine e del corpo delle donne; il riconoscimento della differenza, la uguaglianza dei diritti e la non discriminazione; la laicità; il pluralismo; la multiculturalità; il rifiuto categorico della violenza; il rifiuto categorico della ‘ndrangheta a partire dai comportamenti sociali che la alimentano.

In base a questi principi chiediamo, a chi intende amministrare la città, un gesto di civiltà ed il riconoscimento dei diritti di cittadinanza delle donne, attraverso :

Attivazione di strumenti di Democrazia Paritaria

Rivendichiamo una presenza paritaria di donne nell’amministrazione del Comune, non tanto in nome di una generica nozione di rappresentanza, ma perché è necessario, è giusto, è efficace, è efficiente, è equo che l’agenda delle priorità sia decisa da donne e da uomini. Per questo chiediamo:

– Che le liste elettorali siano così costituite : metà donne e metà uomini

– Che la giunta comunale sia così costituita: metà donne e metà uomini

Interventi concreti per il contrasto alla violenza di genere:

La violenza di genere è una grave violazione dei diritti umani. Chiediamo l’ Istituzione di un Osservatorio permanente contro la violenza di genere ed il rafforzamento della rete territoriale di sostegno alle donne vittime di violenza, anche attraverso il potenziamento dei Centri antiviolenza (per come definiti nelle Linee Giuda internazionali Via dalla violenza, manuale nato da un progetto europeo e prodotto dall’Ufficio di coordinamento WAVE Women Against Violence in Europe) e delle indispensabili pratiche che in essi si svolgono, dall’accoglienza telefonica, ai colloqui con personale qualificato, all’ospitalità in case rifugio, al reinserimento nella collettività .

 

Adozione del Bilancio di genere

Chiediamo l’adozione effettiva (non solo su carta) del Bilancio di genere, inteso, come presupposto ineludibile di ogni investimento economico in ambito territoriale. Le politiche socio-economiche devono infatti valutare preventivamente l’impatto delle scelte strategiche e delle azioni intraprese, per garantire che donne e uomini traggano gli stessi vantaggi dagli investimenti comunali e venga favorita la rimozione di condizioni di discriminazione e di svantaggio. In particolare:Realizzazione del Piano Territoriale dei Tempi e degli Orari (PTO) della Città (cui sono tenuti , secondo la Legge n. 53 del 2000, tutti i Comuni al di sopra dei 30.000 abitanti) che ci consenta, promuovendo la flessibilità degli impegni lavorativi, di conciliare lavoro, cure parentali e tempo per sé.

La concessione, da parte del Comune, di uno spazio adibito a Casa delle donne

Uno spazio interculturale, regolamentato, che sia per le donne che vivono a Catanzaro contenitore di relazioni, idee e servizi. Un luogo vivo e aperto in cui, inoltre, si elaborano relazioni di scambio tra donne italiane e migranti, al fine di superare l’isolamento che spesso caratterizza la condizione di vita delle migranti.

Adozione dell’ottica di genere nelle politiche sociali comunali

per la progettazione di interventi e servizi specificatamente mirati alle donne, italiane e migranti, nelle diverse fasce di età e condizione socio-economica, per la tutela e promozione della salute della donna, di una maternità libera e responsabile, dell’educazione affettiva e sessuale anche attraverso il rilancio ed il potenziamento dei consultori pubblici secondo i principi espressi dalle Leggi 405/1975 e 194/1978.

Un formale impegno ad aprire un tavolo istituzionale consultivo con la Rete delle Donne catanzaresi, ed il mondo femminile della città, rispetto a questi ed altri temi,

quali ad esempio: l’occupazione femminile; l’attivazione di almeno due nidi comunali e l’attivazione dell’opzione tempo pieno nelle scuole primarie pubbliche; l’istituzione di uffici/aree/servizi dedicati ai temi delle pari opportunità.

Catanzaro, 8 aprile 2011                     Rete delle Donne catanzaresi

donneinretecz@libero.it      “”

(Mimmo Rotella, artista di Catanzaro)


6 commenti

  1. scusatemi tanto per la non partecipazione, ma questa mattina avevo il laboratorio con le donne in accampamento, ci sarò sicuramente giorno 13. Un abbraccio a tutte Gabriella

  2. brave brave brave, vorrei vedere qualcosa del genere per una realtà cittadina tanto più grande e complicata come Roma, ma per ora non c’è. Mercoledì sarò in viaggio per la punta dello stivale 😉

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