C’è chi ci marcia !

Non c’è niente da fare. Con i crociati antiabortisti, con chi ti chiama assassina se decididi abortire non ci sono i presupposti minimi neppure per un confronto, per una conversazione ridotta all’osso. E non ho neanche voglia di ricordare che il diritto di scegliere se interrompre  una gravidanza, non ce l’hanno solamente le donne che disgraziatamente scoprono di portare in grembo un bambino che potrebbe avere gravi problemi di salute e malformazioni; oppure le donne che sono disperate perchè un figlio proprio non possono permetterselo, a tal punto che sarebbero costrette a ridurlo   alla fame se lo mettessero al mondo, e che non ce la farebbero mai a separarsene per darlo in adozione; ma anche chi semplicemente  non se la sente di diventare madre, chi proprio non vuole  mettere al mondo un figlio (magari un altro figlio). 

Una marcia per la vita, a Roma, con il patrocinio del sindaco Alemanno e naturalmente trasversale alle forze politiche, che  sarà “aperta a tutti, senza distinzione di appartenenza partitica e di fede religiosa” in quanto, afferma una nota, “ha come unico scopo quello di difendere la vita dagli attacchi che subisce quotidianamente(fonte) , perchè  – per parafrasare Barbara Kruger – our bodies are a battleground, e allora cosa c’è di meglio che marciarci sopra? Possibilmente con la promessa del fuoco eterno ad attenderci, dopo che l’avremo purgata su questa terra.

E care amiche e compagne, capirete che non potrò mai convincermi che militare in un partito sia cosa buona e giusta se nessun partito  prende una posizione chiara, netta e pubblica nei confronti di tanta ipocrisia, se non prende le distanze in maniera decisa da chi, sia sul piano simbolico che nella realtà, vorrebbe semplicemente controllare il potere che risiede nei nostri corpi di donne e giudicare l’ingiudicabile, salvo poi sottoscrivere appelli contro il femminicidio e la violenza di genere, come se questa non fosse violenza (a proposito ma Snoq, in tutto ciò?).

Una marcia fatta coincidere squallidamente con la giornata che in Italia è dedicata “alla mamma” , giusto per ricordarci quali sono le nostre (presunte) colpe, per riportarci ai nostri (presunti) doveri e che mi ricorda una una scelta assai discutibile  dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro per celebrare l’8 Marzo 2011, e per la quale con alcune amiche riuscimmo a sollevare molto rumore, senza l’appoggio di alcuna forza politica.

Marciate voi, io voglio vivere! dice Lola,

Amen, rispondo io.

E domenica 13 maggio, come propone Femminismo a Sud :   Più #tettaprolife per tutt* !

6 commenti

  1. LO STATO PRIMA DI FARE LE LEGGI DOVREBBE GARANTIRE IL BENESSERE DEI CITTADINI SOTTO OGNI PUNTO DI VISTA E FARE IN MODO CHE IL POPOLO SIA SOVRANO E POSSA VIVERE LIBERO DA OGNI COSTRIZIONE.

  2. Mia figlia è stata uccisa dal marito nel 2009 proprio per il suo desiderio di avere un figlio, che lui non condivideva più. Ma nessuno di quelle brave persone che sfilano con il rosario in mano in favore della vita si è presa la briga di difendere il diritto alla vita di questa donna, che proprio per il suo desiderio di maternità è stata barbaramente trucidata. Nemmeno la Chiesa, i sacerdoti e i devoti cattolici (cui peraltro abbiamo sempre appartenuto) hanno speso una sola parola in favore di questa donna assassinata; al contrario abbiamo ragionevoli motivi per sospettare che si siano attivati per limitare al massimo le conseguenze penali del suo assassino, il quale, col pieno appoggio della giustizia, ha basato la sua difesa sulla svalutazione, sullo svilimento meschino e vigliacco dell’immagine della sua vittima, dipinta come infedele e bugiarda. La nostra esperienza dà la misura dell’ipocrisia vergognosa che soggiace a queste marce in favore della vita: forme subdole di condanna alla libertà della donna, espressione farisaica di quella caccia alle streghe, mai dismessa.

    • Giovanna, credo che queste “contraddizioni” che hai avuto modo di appurare – in un momento così drammatico e di fragilità – siano all’ordine del giorno…conosco donne che si sono allontanate dai mariti violenti e preti che le hanno biasimate pubblicamente cercando di ridimensionare il tutto… ti mando un abbraccio sincero.

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