Cosmetici e… femminicidio.

Ricevo da Clara Ferri, la compagna che vive in Messico e che ha condiviso con noi un bellissimo cortometraggio di Alejandra Sánchez( ni una mas ) da lei sottotitolato, e rabbrividisco…..

” ” L’impresa canadiense MAC-Rodarte, che opera nel settore cosmetico, vuole lanciare per metà settembre una campagna pubblicitaria ispirata a Ciudad Juárez e ai femminicidi. Nomi come “Juárez”, “Ghosttown”, “Factory”, “Bordertown”, “Sleepwalker” (sonnambule = prostitute) sono solo alcuni dei nomi usati per i nuovi prodotti. Il look delle modelle è un look cadaverico, grottesco, quasi vampiresco. È indubbiamente un’operazione mediatica, che punta ad ottenere la massima proiezione (anche se negativa) alla campagna e all’impresa. Davanti a questo tentativo maldestro di banalizzare il problema e di speculare sulle donne assassinate e scomparse, vi invito ad entrare nella pagina pagina dell’impresa e a copiare & incollare la seguente lettera:

Ho saputo della vostra nuova campagna pubblicitaria di cosmetici ispirata a Ciudad Juárez.
I femminicidi a Ciudad Juárez, Chih. (Messico) non sono una frivolità: negli ultimi 17 anni sono scomparse e morte più di 1000 donne e bambine a causa di questo terribile fenomeno e non esiste una ragione plausibile per farne oggetto di una campagna pubblicitaria ed utilizzarle a fini commerciali.
Se credete che pur attraverso una pubblicità negativa otterrete una proiezione mediatica e, di conseguenza, un aumento delle vendite, vi sbagliate di grosso: da parte mia NON COMPRERÒ MAI, NON REGALERÒ NÉ CONSIGLIERÒ I VOSTRI PRODOTTI.
E se credete di poter lavare le vostre coscienze donando 100 mila dollari o qualunque altra somma ad organizzazioni che lottano contro il femminicidio, vi sbagliate ancor di più. ” “

macsrodarte controversy Non mi chiedete la traduzione, please ….

“We understand that product names in the M·A·C Rodarte collection have offended some of our consumers and fans. This was never our intent and we are very sorry. We are listening carefully to the comments posted and are grateful to those of you who have brought your concerns to the forefront of our attention,”

Qui trovate una petizione internazionale, firmate anche questa, grazie.

4 commenti

  1. Purtroppo impressionare è l’essenza stessa della pubblicità, e chissenefrega dell’eticità del contenuto. Come si dice: “bene o male, purché se ne parli”. Boicottare è l’unica azione che abbiamo a disposizione anche se, purtroppo, devo dire, per me è uno strumento piuttosto deprimente… più che di ‘azione’ si tratta di ‘reazione’. E non è un caso che sia un’azione passiva, dato che la portiamo avanti in quanto consumatrici, altro status che odio assai!

  2. Agghiacciante.
    E ovviamente dopo le proteste questi se ne escono dicendo una cosa tipo “oh, cacchio! Mica ce n’eravamo accorti! Accidenti, come abbiamo potuto, ora daremo qualche soldo qua e là, ma voi vi prego, ricominciate a comprare il nostro ombretto!”
    Che palle!!

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