E lei scelse.

Mi imbatto sempre più di rado in scrittrici o scrittori capaci di smontare, pezzo per pezzo, stereotipi spinosi senza far pesare  alcun intento didascalico al lettore, soprattutto a quello più giovane che avverte la puzza di fregatura lontano un miglio. Tra questi, Neil Gaiman ha un posto d’onore nella no man’s land fatta di parole scritte, raccontante e di disegni che Giovanni condivide con me. 20151017_154630Avevamo seguito  divertiti Gaiman ne Il giorno che scambiai mio padre con due pesci rossi, dove un ragazzino baratta per una coppia di pesci  un padre così noioso, svagato e impegnato nella lettura del suo giornale,  da non accorgersi neppure di quello che gli succede intorno; poi col fiato sospeso ne L’esilarante mistero del papà scomparso in cui, invece, per andare a prendere il latte per la colazione dei figli, un papà testardo si ritrova ad affrontare alieni  bavosi, misteriose navi pirata, stegosauri professori e ovviamente a dover salvare il mondo. Non potevamo, dunque, perdere La regina nel bosco, arricchito dalle meravigliose illustrazioni di Chris Riddell e disponibile nell’edizione italiana da fine settembre, anche se già da oltre un anno i rumors d’oltreoceano  avevano fatto incuriosire anche noi,  riuscendo a sfuggire (solo per casualità spazio temporali e pochezza di vedute) ai crociati fanatici del fantomatico e (inesistente) gender e alle liste di proscrizione di sindaci illuminati.

The sleeper and the spindle, tradotto liberamente La regina nel bosco, è un libro indimenticabile. Fa risuonare echi di favole che fanno parte della nostra memoria collettiva, mescolandole e sovvertendole in maniera quanto mai attuale. Lo stile  è incisivo ed elegante; le splendide tavole, l’uso sapiente delle parole e Il ritmo sincopato delle sequenze narrative, contribuiscono a dare al racconto un’accattivante atmosfera dark e gotica. Ma non sono queste le cose che ne fanno un libro unico e coraggioso, così come non è il bacio sulle labbra tra due donne a renderlo tale. Un bacio  che peraltro  viene dato  per senso del dovere e dell’opportunità, non per amore ma,  essendo il libro destinato a giovani lettori, è un bacio che ha creato un certo stupore e ovvi malumori da parte di omofobi e benpensanti.

<<[…]Si chiese come sarebbe stato, essere una donna sposata. Sarebbe stata la fine della sua vita, decise, se la vita era il tempo delle scelte. Tra una settimana da adesso, non avrebbe avuto più alcuna scelta. Avrebbe regnato sul suo popolo. Avrebbe avuto dei figli. Forse sarebbe morta di parto, o di vecchiaia, o magari in battaglia. Ma la via da percorrere fino al  momento della sua morte sarebbe stata segnata, battito dopo battito.[…]>>

Una giovane regina, che  sta per sposarsi senza troppo entusiasmo, decide di rimandare il suo matrimonio per andare a risvegliare una bellissima principessa bionda, assieme a tre nani saggi e coraggiosi.  La dormiente è stata colta da un incantesimo del sonno che sta contagiando l’intera comunità di un regno limitrofo, difficile da raggiungere perché infestato da rovi spinosi e magie di vario genere. Ma la regina è risoluta e, se pure tutt’altro che sprovveduta, non sa ancora che l’apparenza inganna…[ e qui mi astengo con una lacrimuccia per evitare spoiler sgraditi]

 E’ stato molto bello condividere questa lettura con mio figlio. Il quasi novenne non ha dato segni di stupore circa il fatto che la protagonista assoluta fosse una donna, così coraggiosa, forte, autonoma e con una grande autorità; non ha compreso le implicazioni sottese alla vera identità della principessa bionda (ma non ne basterebbero neanche undici di anni); si è lasciato integralmente assorbire dalla suspense del racconto e dalla bellezza delle chine; si è ricordato improvvisamente dell’assenza di un qualsivoglia principe con una parte attiva, solo quando la regina bacia la principessa;  non ha dato peso all’assenza di nomi propri << I nomi scarseggiano in questo racconto>>, che è una chicca nella quale ho visto  un preciso intento nascosto, quello di lasciare la strada aperta all’identificazione (ma si sa, i  libri diventano dei lettori); ha protestato per la brevità del libro e, cosa salutare, ne ha accolto la fine dapprima con silenzioso  disagio, poi apertamente con una protesta “Mamma sono dispiaciuto, non mi pare finisca proprio bene”. La qual cosa, ci ha dato modo di discutere a lungo di tutta la storia, di ciò che ognuno di noi ritiene vada bene per sé (che spesso e volentieri non è quello che va bene per gli altri), del coraggio di essere se stessi, dell’importanza dello scegliere consapevolmente e del non farsi schiacciare da ciò che è comunemente ritenuto opportuno ma che per noi non è foriero di felicità.

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“”Non disse nulla, ma sedette sul muschio sotto una quercia e assaporò il silenzio a ogni battito del cuore. Si può scegliere, pensò, quando ritenne di essere rimasta seduta a sufficienza. Si può sempre scegliere. E lei scelse.

Cominciò a camminare, e i nani la seguirono. << Lo sai che stiamo andando a est, vero?>> chiese uno dei nani. <<Oh sì>> rispose la regina. << In questo caso, va tutto bene>> disse il nano.”

Con tanti auguri a tutte le bambine e bambini: che possano sentirsi sempre liberi  di scegliere la propria personale strada, facendosi forza a partire da sé.

La regina nel bosco, Neil Gaiman- Illustrato da Chris Riddell, traduzione di Simona Brogli Mondadori, 2015 Mi. ISBN 987 88 04 65552 7

6 commenti

  1. diciamo pure che, tendenzialmente, non necessiterei di contributi onirici e incentivi all’abbandono della realtà… mi sarebbe più’ utile dedicarmi alla ragioneria e matematica :))) ma tant’è. bisogna volersi bene così come si è, senza presunzioni, e sentirsi liberi di scegliere. il libro si recupera con facilità nelle librerie, on line? grazie p.s. posso condividere su facebook il tuo scritto?

    Il giorno 22 ottobre 2015 10:38, Adalgisa Fiumano ha scritto:

    > Grazie Doriana 🙂 Le tue proposte e riflessioni colorano il mio tempo e > dilatano lo spazio. > > Il giorno 21 ottobre 2015 23:42, SUD DE-GENERE <

    • come ti capisco (a proposito di tendenze all’evasione)…solo che con la matematica proprio non ho un buon rapporto! il libro si recupera con facilità, sì (ti avviso però: sono solo una settantina scarse di pagine), ma si trova molto facilmente anche nelle librerie non online (se l’ho trovato qui, in tanti posti, allora vai tranquilla ovunque…). certo che puoi condividere 🙂 baci e a presto

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