Ricevo da Franca Fortunato e condivido.
“Mandiamo libri a Lampedusa.
DOPO l’immane tragedia di immigrati nel mare di Lampedusa, tante e tanti si chiedono sgomenti come aiutare, al di là dell’indignazione e dell’orrore, la sindaca Giusi Nicolini e le abitanti e gli abitanti dell’isola. Cosa può fare ognuna e ognuno di noi, al di là di quello che deve e può fare la politica istituzionale nazionale ed europea? Ebbene la sindaca Nicolini ce l’ha detto chiaramente a fine luglio con il suo appello per la realizzazione di una biblioteca nell’isola, che non c’è mai stata. “Lampedusa non ha – si legge nel suo appello – né un biblioteca né un negozio dove poter acquistare libri. Voi ci vivreste mai in una città dove non è possibile comprare dei libri? Io non credo! Quindi se in giro per casa avete libri ( di qualsiasi genere) che leggete/avete già letto e di cui volete sbarazzarvi, aderite all’iniziativa”. Mandare libri, dunque, è il modo migliore per aiutare Lampedusa che resta l’isola dell’accoglienza e dell’incontro tra culture. Come rete delle Città Vicine abbiamo fatto nostro l’appello della sindaca che conosciamo personalmente in quanto, a partire dal 2011, ogni anno, alcune di noi scelgono di tenere la vacanza politica a Lampedusa. Quest’estate Anna Di Salvo e Katia Ricci delle Città Vicine, insieme a Rossella Sferlazzo dell’associazione Color Revolutions e a Giacomo Sferlazzo dell’associazione Askavusa di Lampedusa, hanno allestito per il LampedusaInFestival due mostre dal titolo “Lampedusa porta della vita” e “Sostiene Sankara”, a cui hanno partecipato artiste e artisti di ogni parte d’Italia. Per la città di Catanzaro hanno mandato le loro opere, per la prima mostra, la scrittrice Marisa Provenzano e il fotografo Peppino Sala. Mostra che – come ha scritto la giornalista Pina La Villa sulla rivista on line “Girodivite”- attraverso foto, dipinti, opere realizzate con materiali vari, tutti ispirati al mare e ai suoi colori, esprimeva la “drammaticità e la felicità di donne e uomini migranti quando in lontananza intravedono la porta di Lampedusa quale salvezza e accesso a una nuova vita. Porta che ai morti dei giorni scorsi non è stato concesso attraversare. Oggi, dopo quella tragedia, l’appello della sindaca si fa ancora più pregnante per chi ha a cuore il futuro dell’isola quale luogo d’incontro e di scambi tra chi Lampedusa la abita e chi vi approda fra paura e speranza. La cultura, i libri rendono possibile l’incontro e gli scambi. Come donne della rete delle Città Vicine ci rivolgiamo alle cittadine e ai cittadini di Catanzaro, alle case editrici, alle librerie, alle associazioni della città perché accolgano l’appello della sindaca e ci facciano pervenire i loro libri che provvederemo a raccogliere e inviare a Giusi Nicolini entro la fine dell’anno. La nostra sarà una raccolta di soli libri scritti da donne. La raccolta si concluderà a fine ottobre 2013.
Per ogni informazione telefonare ai numeri 3497751088/ 3397404442 Franca Fortunato – Lina Scalzo”
(pubblicato sul Quotidiano della Calabria di oggi)
Il pargolo ed io abbiamo pronti i nostri due libri....
vedi anche: messaggi nella bottiglia