Poesia, come movimento clandestino di r-esistenza.


 

“”L’amore delle donne e per le donne rappresenta un tópos della letteratura e nelle espressioni artistiche ha segnato momenti importanti per il recupero di valori e sentimenti. Qui mi confronto con le donne della grande letteratura. La sfida è quella di restituirne il carattere non attraverso descrizioni, ma attraverso suggestioni e percezioni. La materia prima è data, insomma, da quegli echi lasciati da maestri che hanno saputo incidere sulla cultura del loro tempo, superando limiti temporali e spaziali.

L’immaginazione, che ha portato alla creazione di esseri straordinari perché virtuali e dall’espressività tanto profonda, mi ha fatto da guida in questo tentativo estremo, segnato da un’esigenza personale dell’anima. In questa ricerca di emozioni mi sono imbattuta anche in situazioni storicamente accertate e testimoniate da lettere.

Il passaggio successivo è stato quello di proiettarmi nel presente, mettendomi al posto di un’altra lei per trarne energie e potenzialità forse ancora inespresse.

Un viaggio nell’inconscio femminile, da donna, intrapreso soprattutto per cogliere elementi di subalternità all’uomo, di mancata libertà d’espressione e di scelta. Ma anche un viaggio in quelle dimensioni del desiderio rimaste inviolate, e lontane, pertanto, dal pregiudizio e dal giudizio, dalle banalità e dall’arroganza. Sono quelle zone dell’inconscio sfuggevoli e alternative a ogni razionalità e, proprio per questo, per quanto tragiche, propriamente femminili.

Un barlume di passione, insomma, colto tra rinunce, sacrifici, abitudini e obbiettività del mondo, da un lato, e le elevate, irraggiungibili – ma fertili per la speranza – sfere che nella parola “cielo” hanno sempre identificato ideali e perfezioni, dall’altro.

Il titolo Nessuno mi chiese mai è tratto dalla poesia dedicata a Elena di Troia, ma rappresenta l’universo femminile tradito nelle sue aspettative e volontà, sempre sottoposto al giogo del sistema dominante maschile. Una donna che non riesce pienamente a far emergere la sua prorompente vitalità, ma che nello stesso tempo esprime, per le sue caratteristiche, un pensiero aperto al possibile e al diverso da sé. Un tentativo, insomma, di porsi al di là di stereotipi e cliché, a cui anche oggi la donna è continuamente ridotta. … ( Nessuno mi chiese mai, di Francesca Rennis, Luigi Pellegrini ed. , da introduzione)”

Ottilia, Carlotta, Penelope, Elena, Antigone, ma anche Rosa, Maria, Roberta, Mariangela, Carmela… sono alcune delle donne delle quali Francesca Rennis ci restituisce lo sguardo, in una raccolta di poesie che è un cammeo di simmetrie musicali e introspezione. Nessuno mi chiese mai esce in libreria proprio in questi giorni, giusto in tempo per partecipare con una poesia di Francesca a Poetry Attack,

un movimento di r-esistenza “clandestina”, proprio come lo sono le poesie di Francesca Rennis,  previsto per l’8 Marzo, grazie ad una bella idea di Giorgia Vezzoli. Ovunque ci troveremo…regaliamoci una poesia!

 

Diane

Spingermi là, dove non sono mai stata

C’è dell’altro

inquietante

invisibile

accattivante

che accompagna la mia strada.

Spingere il mio sguardo

oltre

il convenzionale, tarato

misurato

borghese

way of american life

per mostrare il lato oscuro

che esprime anche la mia anima.

L’obiettivo

come un terzo occhio

per sapere e conoscere

la tua amabile diversità.

Sgradevole allo sguardo

sarai per me

l’attrazione fatale.

Grottesco come una fiaba

l’enigma della tua vita

un incantesimo per non cedere

ad anfratti di banalità.

Luogo dove non sono mai stata,

spazio incontaminato

d’incomprensibile poesia.

Là si perde ogni ragione

sfocata nella pellicola.

 

(Diane Arbus, di Francesca Rennis, che ringrazio moltissimo perl’amicizia e la generosità, con la quale peraltro mi ha dato il consenso a condividere in anteprima una parte della sua opera)

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