Nel panorama delle letture interessanti e di grande attualità, nonché alla portata di chi non sia necessariamente “del settore”, suggerisco Corpo non si nasce, si diventa di Michela Fusaschi, CISU, Roma 2013
<<[…] Questo lavoro sposta l’attenzione dei lettori sulla complessa relazione tra corpo e generi che vengono analizzati, nelle loro implicazioni dialettiche e conflittuali, come costruzioni socioculturali. […] Gli itinerari etnografici qui tracciati – muovendo dall’esemplarità negativa dello stupro genocidario rwandese che decostruisce il corpo sessuato, raccontando le soggettività dei pagne “autenticamente africani”, denunciando l’ipocrisia della chirurgia estetica intima femminile, evidenziando i bisogni di risignificazione dei corpi tatuati per approdare al “tempo incerto” della menopausa nella migrazione – conducono a reinterrogare la disciplina antropologica e le sue pratiche anche nel rapporto, tutt’altro che lineare, con i femminismi.>> dalla quarta di copertina
p.s. Se potessi avere davanti l’autrice (ma visti i miei sempre più rari spostamenti fuori dalla Calabria mi pare che l’opportunità sia poco probabile), le chiederei senz’altro cosa intende per “post-femminismo”, termine usato più volte nel libro.
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