lo chiamano amore ( e invece è ….)

Me la ricordo molto bene questa storia. Lui  un impiegato dei servizi sociali, cui era stata affidata  una bambina di undici anni, con famiglia disagiata. Le indagini erano state avviate perché la bambina aveva raccontato alla mamma di quegli incontri che avvenivano in una villetta al mare, e la madre aveva immediatamente sporto denuncia  nei confronti dell’uomo cui aveva affidato la bambina perché superasse i disagi scolastici. Alla fine, attraverso un vero e proprio blitz, la polizia aveva fatto irruzione nella villetta dove  l’uomo e la bambina giacevano nudi, mentre un secondo prima lui diceva  <<Tesoro, non cacciarmi le mani>>.

Quando nel 2010 scrivevo della presentazione a Catanzaro,  dei due volumi  sul Bilancio di genere in Calabria e La violenza contro le donne, a cura della consigliera di Parità  Ciarletta,  confessavo  poco dopo di essermi dovuta alzare durante quell’occasione, e di essere andata via prima della fine dell’incontro, colta da un improvviso attacco di nausea. Un consigliere comunale dell’allora giunta, arrivato con gran cortesia in ritardo e invitato a prendere la parola, ricordava questo (all’epoca recentissimo) caso di p,  cui nessuno avrebbe voluto far riferimento- essendo peraltro l’imputato un pubblico funzionario dei servizi sociali e come leggo oggi “molto stimato per la sua lunga attività per i bisognosi“. Il consigliere ci teneva ad esprimere il suo evoluto pensiero in proposito: il dato allarmante (relativo alla città di Catanzaro) nonchè concausa, secondo l’illuminato, è  la precoce sessualità degli adolescenti. Sesso troppo presto, questa è la radice di tutti i mali, che va stroncata senza indugio. Ricordo, non solo il mio mal di pancia, ma alche lo sconcerto delle altre presenti, tra cui le relatrici. 

Oggi, dopo più di tre anni, apro il Quotidiano della Calabria a pagina 19 e rimango basita. Pare che i giudici della corte di Cassazione, abbiano individuato “” un’attenuante nell’accondiscendenza della vittima a consumare rapporti sessuali con l’imputato. Così, annullata con rinvio la sentenza di condanna a 5 anni di reclusione per ben due volte inflitti a Pietro Lamberti, rispediscono gli atti alla Corte di appello di Catanzaro e ordinano un nuovo processo. 

«Ma tu mi ami», le chiedeva romanticamente la minorenne. E lui, tentava invano di fermarla, per poi lasciarsi andare a commenti a sfondo erotico. Fino a quando il timore di una gravidanza lo avrebbe fatto desistere. E la paura si era sostituita al corteggiamento

<<Non chiamarmi sabato e domenica perchè sono con la famiglia>> la avvertiva. E lei ubbidiva. << Perchè questo è un segreto che ci dobbiamo portare fino alla tomba>>.””  

La bambina viene chiamata “innamorata” (del resto, hanno il coraggio di scrivere che per amore si uccide) e, come prevedibile, sono già partiti sui social i commenti illuminati dell’era moderna della comunicazione, sulla scia della riprovazione nei confronti della bambina (ohi, le bambine di oggi che imparano fin da subito a provocare i poveri uomini, vittime della sensualità di verginelle sporcaccione). Un’operazione indecente e meschina. Qual è la differenza tra voler bene, amare ed il consenso sessuale?  l’opinione è che una bambina a undici anni sia consapevole della sua sessualità,  consapevole di se stessa, non ha mica una personalità acerba facilmente plasmabile e indottrinabile, manipolabile soprattutto da parte di chi ce l’ha in potere, anche materialmente! Ohi  mischineddu, il poveretto che non ha potuto resistere! Del resto, si sa, le bambine di oggi sono tutte le stesse (sgualdrinelle) o come minimo è responsabilità  delle madri che le introducono (al mestiere).

Porprio ieri, poco prima della sentenza Tuccia, abbiamo dovuto ascoltare la la difesa dell’imputato sotenere l’inaudito.  Ovvero che la ragazza era consenziente e se lui l’ha abbandonata mentre si dissanguava e l’ha quasi uccisa, è stato solo per una errata manipolazione pre-rapporto.

Un paio di giorni fa, una cara amica mi scriveva che davvero sarebbe sufficiente che alla Giustizia si togliesse la maiuscola e che rimanesse minuscola, umana e dotata davvero di un senso del giusto per donne e uomini. La Legge questa cosa non la può fare mai, né oggi e né domani. La Giustizia che ha a che fare con la Legge e con la legalità, con il senso del giusto, non c’entra niente. Di questo dovremmo cominciare a farcene una ragione. Eppure è un esercizio molto difficile e doloroso.

***

QUI l’articolo completo

se pensi di averci capito tutto (ma forse può darsi che non c’hai capito niente) leggi questi:

Violenza e pedofilia: colpevolizzazione ed erotizzazione delle vittime. 

Concitata 

Abuso sessuale sui minori. Scenari dinamiche testimonianze.

#LiberaInfanzia Prostituzione minorile: perché il problema sono gli adulti

Metà degli aguzzini non paga

barbie-vomito

13 commenti

  1. da il corpo delle donne https://www.facebook.com/ilcorpodelledonne/posts/10153617862055381:0 LUI 60, LEI 11. Per la Cassazione è amore. Per me è un grande dolore e la dimostrazione di dove siamo con il riconoscimento dei diritti delle bambine.
    Ieri la lettrice MArina mi ha segnalata una notizia su cui ho voluto riflettere prima di parlarne.
    Lui 60 anni dipendente pubblico dei servizi sociali calabresi, lei una bambina di 11 anni che viene affidata alle cure dell’uomo.
    Vengono trovati in una villetta sul mare, a letto e oltre non ho voglia di raccontare.
    L’uomo condannato, oggi viene riabilitato perchè la Cassazione ritiene ci fosse “Amore” tra i due.
    AMORE perchè la piccola gli scriveva messaggi d’amore e gli chiedeva” ma tu mi ami’?”
    Io, scusaetmi, stamane non ho voglia di fare la professoressa e di analizzare con freddezza il caso. Ho il cuore, più che la testa, coinvolto in questa storia.
    Avete bambine di 11 anni per casa? ne avete consciute?
    E allora sapete che a 11 anni, anche se hanno un piccolissimo accenno di seni o si atteggiano a grandi, le bambine a 11 anni sono BAMBINE. Piccole. Sono appena uscite dalla scuola elementare.
    Sono delle creature innocenti e aperte al mondo, come è giusto che sia.
    Il caso ha voluto, ma sarà un caso, che mentre leggevo di questo caso calabrese, stessi guardando il film in dvd STELLA ed Sacher. Lo trovate in libreria e vi prego di guardarlo.
    Racconta la storia di Stella una piccola di 11 anni che si confronta con una vita dura, forse come quella della piccola calabrese. Nessun voyeurismo nel film, solo una consapevoelzza magistrale nel tratteggiare come siano le BAMBINE di 11 anni.
    Io ci credo che la piccola calabrese amasse il signore di 60 anni. Perchè no? Posso immaginare come ci si aggrappi a un uomo adulto che si occupa di te, quando la famiglia alle spalle, per ragioni diverse, latita.
    AMORE nel senso più bello: ti amo perchè mi vuoi bene, avrà pensato la piccola che chiedeva rassicurazioni a questo signore che si prendeva cura di lei.
    E se amo dunque mi fido. E se lui che amo mi dice che lo devo toccare, io lo farò. E se lui che amo mi dice di fare delle cose, io le farò.
    Perchè no? di lui MI FIDO.
    Ora io vi prego di considerare questa vicenda con tutto l’amore possibile per questa bambina. Non serve gridare al mostro. Serve spiegare a questa Italia allo sbando, a questi giudici di un PAese smarrito e feroce verso gli innocenti, COSA SIGNIFICHI essere BAMBINE e BAMBINI.
    Aiutatemi a trovare il modo per arrivare al cuore e alle cosceinze di uomini che non possiamo più chiamare “padri” perchè un Padre della sua bambina e dei suoi bambini tutti, sa prendersi cura. Sa proteggerli e ne conosce e riconosce la delicatezza dell’anima.
    Aituatemi a trovare modi di comunicazione che arrivino agli UOMINI che prendono decisioni sul futuro dei piccoli e delle piccole. Cosa dobbiamo fare? un documentario? un appello? un video?
    Siete consapevoli di cosa sta accadendo?
    Centinaia di ore di tv, nelle scorse settimane, dove nei salotti discutevano delle matrone e dei canuti signori, delle resposnabilità di 14 e 15 enni nel “concedere i loro corpi”, mi riferisco al caso parioli. Nessun rifelrimento alle colpe degli adulti.
    Una cattiveria feroce si riversa sulle bambine: lo vedete?
    Modelle di 12 anni, soubrette appena maggiorenni col compito di attizzare vecchi corrotti, pubblicità che sfruttano ogni singolo pezzo di carne di corpicini in sviluppo.
    Il mercato in affanno che dilania le giovanissime, target ambito.
    E uomini impauriti che abdicano al loro ruolo di Padri, per fingere di essere eterni adolescenti.
    DALLA PARTE delle BAMBINE.
    Vi prego di ergervi ancora e ancora a tutela dei diritti delle BAMBINE. Tiriamo fuori il coraggio, rinunciamo al bisogno di approvazione. Rispettiamo il PATTO INTERGENERAZIONALE.
    Dalla parte delle bambine.

  2. a me sembra una sentenza impossibile. La differenza (non solo d’età) tra un sessantenne e una 11enne è troppo grande, e poi lui aveva la responsabilità della cura della bambina quindi è ancora più grave. Oltretutto l’età del consenso secondo la legge italiana è 14 anni o sbaglio?

    • se non ricordo male è più alta nel caso in cui il maggiorenne eserciti un qualche tipo di autorità sulla bambina, e mi sembra questo il caso.

  3. bell’articolo, hai sollevato una tematica importante e scosso la mia coscienza, oltre che la nausea di abitare in un paese in cui quasi vogliono trovare un motivo per giustificare una violenza sessuale.

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